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  • evaromoli
  • 4 mar
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 17 mar



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Quando mi capita di camminare per il mio quartiere e di andare verso Via Andrea Doria e oltre, per qualche commissione mirata, torno sempre di buonumore.


Sono grata ai negozi di calze e calzettoni, di foderami, di asole e bottoni, di abbacchi e polli, di pigiami, di serrande e serramenti, di articoli per fumatori, di materassi, di penne e quadernoni, di libri usati, di pizze rustiche, di pasta all’uovo, agli alimentari, ai falegnami, ai corniciai, ai ferramenta, alle trattorie con le porte chiuse; sono grata alla loro resistenza, alle loro vetrine pulite ad altezza d’uomo, ai loro cartelli con le offerte scritte a mano col pennarello nero, ai loro orari che prevedono le pause pranzo; sono grata alla loro resistenza all’ennesimo forno con le sedie bianche impagliate, alle luci al neon sulle calamite di Michelangelo e sugli ombrelli Roma/Amor, alle boutiques con le pareti nere e i commessi senza senza calzini a gennaio, ai locali per apericene, alle librerie che vendono i pacchetti relax con le cene gourmet.


 
 
 
  • evaromoli
  • 4 mar
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 17 mar



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Nella meraviglia della lingua tedesca c’è una parola che non si può tradurre in italiano. Non direttamente, assolutamente mai con una parola sola, forse solo con una spiegazione lunga e che fa perdere la magia al significato:


vorweihnachtsstimmung


Significa l’atmosfera che precede il Natale.

Per me questa attesa è più importante del Natale.

Accorgersi che le vetrine dei negozi che vedi ogni giorno, si arricchiscono poco a poco con le decorazioni;

Vedere le strade con le luci pronte per essere accese;

Significa fermarsi a scrivere una lista di piccoli regali da fare, poco alla volta;

Decidere cosa cucinare, come sistemare la tavola;

Cucinare con mia Madre;

Andare alla fiera del libro;

Comprare un cappello nuovo, dalla signora del negozio qui dietro;

Aspettare il 23 dicembre per andare con mio Fratello a fare colazione insieme e il 24 a prendere il pesce la mattina presto e all’enoteca del professore;

Passare a fare gli auguri di persona alle persone che contano;

Vedere le persone che contano;

Dedicare una sera a scrivere i biglietti di auguri;

Il profumo delle candele;

Le luci;

Sistemare la nuova agenda.


L’attesa di tutto questo rende bello anche novembre ed è la mia


vorweihnachtsstimmung.




 
 
 
  • evaromoli
  • 3 mar
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 17 mar



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Te la ricordi quella sera che non era ancora inverno?

Le giornate si accorciavano, ma per noi era meglio, perché nei giorni cercavamo solo la notte.


Senza perderci siamo arrivati in quel posto che era solo un nome e uno spazio libero.

Senza perderci siamo ritornati e ci siamo regalati un ricordo senza farci male.

Era una forma di benessere silenzioso e generoso, che imitava la felicità.


 
 
 

Parole mie

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